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Chi non potrà essere presente fisicamente avrà a disposizione questa scritta e questo flyer da stampare e appendere sul luogo di lavoro/portone di casa/macchina ecc., potrà seguirci su Twitter seguendo gli # #liberedallaviolenza e #laquila18ott e su Facebook potrà cambiare la propria immagine del profilo con questa. Invitiamo, inoltre, le scuole a dedicare un’ora alla discussione del tema della violenza sulle donne.
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Abbiamo deciso di essere presenti perché lo stupro è una dei tanti aspetti della violenza sulle donne, un fenomeno strutturale ed endemico che nulla ha a che fare con motivazioni contingenti od occasionali.
Riteniamo che tutta la società debba ritenersi responsabile del perpetrarsi del fenomeno e, conseguentemente, adottare comportamenti volti a sradicarlo.
Saremo presenti anche per richiamare alle proprie responsabilità e ribadire la nostra condanna nei confronti dei media e dell’ordine degli avvocati
che in questa vicenda hanno contribuito a vittimizzare la ragazza con
la pubblicazione di dettagli irrilevanti e di informazioni che ne hanno violato la privacy.
In tale contesto è inoltre sconcertante la particolare cautela con cui si è agito nei confronti del militare, soprattutto se confrontata con altri casi di stupro in cui l’indagato era civile e magari straniero.
Saremo sia donne che uomini, perché la violenza nasce e
prospera in una cultura patriarcale e maschilista, dalla quale anche
tanti uomini vogliono liberarsi e nella quale non si riconoscono, basta
essere coscienti che questo tipo di cultura è fonte di sopraffazione,
ingiustizia, violenza e ineguaglianza.
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