Il graphic design che si impara oggi ha sempre grossomodo gli stessi principi di base di 10, 20 o 30 anni fa. Ma tutto il resto è cambiato p...

10 anni di grafica: com’è cambiato il graphic design dal 2010 al 2020?


Il graphic design che si impara oggi ha sempre grossomodo gli stessi principi di base di 10, 20 o 30 anni fa. Ma tutto il resto è cambiato profondamente.
La tecnologia, infatti, influenza enormemente il graphic design. Un cambiamento tecnologico porta ad un immediato cambiamento di come lavora un graphic designer e di quelle che sono le cose che crea.


In questi ultimi anni la tecnologia è cambiata, e parecchio.

All’inizio del 2010 i computer non erano affatto potenti come ora, specialmente i portatili. I software non permettevano di fare quello che ora si riesce a fare in due click.

Ma, in particolare, all’inizio del 2010, gli smartphone, quelli veri, erano ancora pochi ma iniziavano a diffondersi.

Tutte queste cose, ovviamente, hanno portato a reazioni a catena. Cellulari più potenti hanno portato a nuove app (10 anni fa non esisteva Instagram, per dire) e a nuovi modi di comunicare e di creare elaborati grafici.

Andiamo quindi a vedere, nel dettaglio, quelli che sono stati i cambiamenti più importanti nel graphic design in questi ultimi 10 anni.

Primo grande cambiamento: il web che influenza la grafica

I primi due cambiamenti, sono frutto della stessa causa: il web, e la sua UI (User Interface), ormai, influenzano l’evoluzione del graphic design e non viceversa.

Negli anni ’90 e 2000, agli albori del web, i primi siti riproducevano semplicemente quelli che erano i principi della grafica stampata. Basta vedere com’erano i primi siti di news!


Oggi invece capita molto più spesso il contrario.


1. Con gli smartphone, tutto è diventato responsive (dai siti web, alle fotografie, ai video, ai loghi)

Gli smartphone sono probabilmente il cambiamento tecnologico più influente degli ultimi dieci anni, forse il più importante degli ultimi 30 (cioè da quando c’è internet che secondo me è il più importante della storia dell’umanità).

Quello che ha comportato è stata una rivoluzione nel modo in cui consumiamo le informazioni e i contenuti: su schermi relativamente piccoli. Il problema, però, è che gli stessi contenuti devono poter essere riprodotti anche su schermi enormi come il mio 4k. O su un portatile, o su un tablet o, comunque, su smartphone di mille dimensioni e taglie diverse.

Così, è arrivato il design responsive e cioè siti, immagini ed altri elementi grafici che scalano e si adattano ai vari dispositivi. Se visiti Grafigata.com da computer lo vedi in un modo, se lo visiti da mobile in un altro.

E questo ha influenzato anche la grafica! Ad esempio, nel logo design, le grandi aziende hanno sviluppato identità di brand flessibili, che variano a seconda dello spazio che possono occupare.


2. Siamo passati dallo scheumorfismo, al flat design al semi flat e material design

Negli anni ’90 e 2000, la grafica web riproduceva la realtà. Le interfacce grafiche erano fatte per ricordare cose che già si conoscevano. Le prime grafiche dei primi iPhone erano proprio così. L’app per gli ebook riproduceva una libreria fisica con le mensole, tutte le icone delle app rimandavano agli oggetti fisici da cui erano originate. La app per la radio era una radio e via così.


Questo era lo scheumorfismo.

Ed è stato il trend più influente fino al 2011/2012. Ha influenzato l’illustrazione, la grafica web, la UI e anche il logo design. Era pieno di loghi luccicanti, metallizzati o tendenti al 3D.

Poi è arrivato il Flat Design. Il minimalismo. E tutte le icone delle app sono diventate piatte, 2D, astratte. Perché ormai il mondo mobile e il web erano diventate la realtà e non la scimmiottavano più.


Il Flat Design e la sua ondata di minimalismo estremo, quasi troppo, però è durata poco perché in pochi anni è stata migliorata e trasformata in quella che attualmente è la tendenza principale: il material design o semi-flat design. Cioè un flat design un po’ più realistico. In un vecchissimo video avevo spiegato tutte queste cose qua.

3. È arrivata la UX

Il mestiere del graphic designer in questi 10 anni è cambiato molto. E nello stesso momento sono nate nuove branche del design, come ad esempio lo UX Design, ovvero la progettazione di esperienze utente.

Cosa è la UX

Non che la UX sia nata dal nulla negli ultimi 10 anni, sia chiaro, se ne parla da prima con i termini di Usabilità. Però sicuramente è solo negli ultimi anni che è diventata un settore lavorativo ben definito e completo. Ma la cosa più interessante è secondo me notare quanto i principi e i modi di lavorare nella UX, come ad esempio l’uso dei dati e dei test, stiano cambiando la grafica stessa.

Ad esempio, sempre di più le grandi aziende trovano soluzioni grafiche più adatte facendo degli A/B test (che è una cosa che si fa nella UX, oltre che nel marketing).


Secondo grande cambiamento: la comunicazione social

10 anni fa usavamo solamente Facebook e lo usavamo solo noi “boomer”. Non c’è bisogno certo che sia io a dirti quanto è cambiato nel frattempo il mondo digitale.

Più piattaforme, più persone online, più voci a contendersi l’attenzione. E ovviamente tutto questo ha cambiato RADICALMENTE il modo di comunicare e, quindi, di fare grafica.

4. La grafica usata, in massa, per fare social media marketing

Fino a neanche poi tanto tempo fa, la grafica era qualcosa di principalmente inerente alla stampa. Oggi non è più così.

Una grossa fetta della grafica prodotta oggi (forse addirittura il 90%), viene creata per comunicare online, sui social.

Sono nati addirittura mestieri e agenzie dedicate esclusivamente a quello, come il social media manager o comunque i designer che lavorano esclusivamente sui social.

Questo ha cambiato principalmente il modo in cui concepiamo le grafiche: non più in formati prettamente stampabili come un A4 ma magari nei formati adatti ai social. Come il formato quadrato (1:1) o quello “portrait” (4:5) di Instagram


Gli stessi designer comunicano online e lavorano quasi sempre sul digitale, spesso perdendo o non acquisendo le competenze relative alla stampa.

5. I designer hanno portfolio social (Behance, Instagram, Dribbble)

Se il portfolio cartaceo è ormai quasi del tutto superato ed utilizzato solo in alcuni casi moooolto specifici e quasi più come vezzo progettuale, beh, anche il classico portfolio online su un sito web sembra essere sempre più ignorato.

Negli ultimi anni, piattaforme come Behance in particolare hanno reso molto più accessibile la possibilità di creare il proprio portfolio online.

Assieme a Behance, sono nate anche altre piattaforme di condivisione dei progetti (ma non dei casi studio dettagliati) come Dribbble. E, inoltre, social come Instagram vengono sempre più utilizzati come portfolio dei propri lavori e come pietra angolare della propria comunicazione online.

Tutto ciò ha cambiato enormemente il modo di fare grafica. C’è molta più condivisione e molta più interazione e collaborazione tra i designer. E questo secondo me è un bene.

I lati negativi di questa cosa, invece sono che i designer tendono a creare progetti che funzionino per i social, per la propria audience, per prendere like invece che progetti che soddisfino i propri clienti.

6. Sempre più video, sempre più grafica nei video

I video, negli ultimi anni, sono diventati sempre più diffusi grazie al miglioramento delle connessioni internet globali e alla solidità di piattaforme come YouTube.

Conseguenza di ciò è che molta più grafica viene fatta per il video ed è quindi grafica animata.


Terzo grande cambiamento: risorse più accessibili

I designer oggi hanno la possibilità di accedere ad una quantità di risorse, strumenti ed informazioni che farebbero impallidire un designer di non dico 30 o 40 anni fa ma proprio di 10 anni fa.
Vediamo alcune delle cose che più hanno cambiato secondo me l’accessibilità alle risorse negli ultimi anni.

7. Adobe Creative Cloud diventa abbonamento nel 2011


I software di Adobe sono di gran lunga, adesso come nel 2010, i programmi per fare grafica più diffusi e utilizzati.

Prima del 2011, se volevi utilizzarli, dovevi comprare la licenza del singolo software (o tutti i programmi insieme) a parecchie centinaia di euro. In una botta sola.

Nel 2011, Adobe ha cambiato tutto introducendo l’abbonamento Creative Cloud: un pagamento mensile per accedere a tutti i programmi, costantemente aggiornati e migliorati di anno in anno.

E questo ha cambiato enormemente il livello di accessibilità. Perché, adesso, anche lo studente più squattrinato se li può permettere spalmando la spesa mese per mese.

Non è un caso, infatti, che dal dicembre 2009 al dicembre 2019 il prezzo in borsa di Adobe sia aumentato del 799% circa. È stata una soluzione fenomenale che ha cambiato la grafica.


8. Google Fonts lanciato nel 2010


Spesso si sottovaluta questo evento ma il fatto che oggi chiunque possa utilizzare circa 800 font gratuitamente, sia online che offline, non è mica così scontata!

Nel 2010, infatti, Google lanciò la raccolta Google Fonts, che permetteva di utilizzare gratuitamente su un proprio sito uno tra i primi 19 font resi disponibili. E visto che quei font erano ospitati su una libreria Google, l’utente che visitava quel sito poteva vedere quel font senza che dovesse avercelo installato sul proprio computer. Poi, nel giro di pochi anni, il numero di font aumentò vertiginosamente fino agli attuali circa 800.


9. Interi, enormi, siti web ricoperti di file da scaricare da poter utilizzare facilmente

Oggi lo diamo quasi per scontato: hai bisogno di un mockup, di un font o di una texture? Cerchi su Google, la scarichi gratuitamente e l’acquisti e via.

Ma prima non era affatto così.

Negli ultimi dieci anni sono proliferati siti che raccolgono centinaia di migliaia di risorse per designer. Che siano elementi grafici (mockup, font, pattern, pennelli, ecc), plugin, tutorial o guide informative come qui su Grafigata.

Tutto è alla portata di una ricerca su Google. Ed è stato forse il cambiamento più tangibile per chi lavora tutti i giorni con la grafica.

Quarto grande cambiamento: un mercato del lavoro globale

L’ultimo, grande cambiamento che è avvenuto negli ultimi anni è che il mercato del lavoro, non solo nel settore del design e della grafica, è diventato globale.
Questo ha portato sia risvolti positivi che negativi. Come sempre avviene per qualunque cambiamento.


10. Piattaforme come Fiverr, 99design e Upwork

Internet + Globalizzazione del lavoro = piattaforme per freelancer per offrire i propri servizi.

Sono quindi nate (e si sono diffuse) piattaforme come Fiverr, Upwork o 99design dove, chi ha bisogno di cose come un logo o qualunque servizio che si può fare a distanza, possono trovare freelancer che lo svolgono.

Il problema? È che nel 90% dei casi questi servizi sono a prezzi stracciati (anche 5€ per un logo).

Questo, in questi anni, ha generato un’infinità di polemiche nelle community di designer. Ma la mia “risposta” a questa cosa qua è stata sempre la stessa, questa:
Una previsione per il futuro: Grafica XR


Molto bene, questi sono quelli che, secondo me, sono stati i 10 cambiamenti più influenti nella grafica degli ultimi 10 anni. Ce ne sono stati molti altri ma questi sono quelli che ho individuato io.

Se dovessi fare una previsione su cosa ci aspetta nei prossimi 10 anni e su cosa sarà influente, beh, probabilmente scommetterei sul graphic design nel settore del XR.

XR significa Extended Reality ed è il settore che racchiude la Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata.

Attualmente, in questi settori, siamo ancora agli albori. È come se fossimo negli anni ’90 a parlare di Internet o nel 2007 a parlare dei social. Si intravede il potenziale ma ancora c’è poca sostanza.

Però sono convinto che molto succederà e che la XR cambierà radicalmente la società e quindi anche il mondo del graphic design.