Ogni sito web risponde a particolari esigenze del pubblico (visibilità, informative, intrattenimento, commerciali) e per questo va ideato e ...


Ogni sito web risponde a particolari esigenze del pubblico (visibilità, informative, intrattenimento, commerciali) e per questo va ideato e progettato per garantire la migliore esperienza di utilizzo possibile.

Realizzazione di siti web professionali per aziende di qualsiasi settore. Effettuo internamente lo sviluppo di portali web, landing page e siti one page personalizzati, adattivi per la navigazione da dispositivi mobili (smartphone e tablet) e ottimizzati per l’indicizzazione sui motori di ricerca. Mi occupo in prima persona della scelta e acquisto del dominio e della creazione di blog, portfolio progetti, aree personali riservate e pannello CMS personalizzato semplice e intuitivo per la gestione dei contenuti da parte dei clienti.

Realizzazione di siti web di ogni tipo, per trasformare le idee e la strategia di progetto in strumenti efficaci e performanti. 
Progetto personalmente uno spazio online dove presentarsi, raccontare storie, vendere i propri prodotti/servizi e accogliere nuovi contatti. 

Se desideri approfondire e valutare una collaborazione per la realizzazione del tuo sito web o e-Commerce, contattami per una consulenza.




















Pastello su carta ruvida




Pastello su carta ruvida













Il graphic design che si impara oggi ha sempre grossomodo gli stessi principi di base di 10, 20 o 30 anni fa. Ma tutto il resto è cambiato p...


Il graphic design che si impara oggi ha sempre grossomodo gli stessi principi di base di 10, 20 o 30 anni fa. Ma tutto il resto è cambiato profondamente.
La tecnologia, infatti, influenza enormemente il graphic design. Un cambiamento tecnologico porta ad un immediato cambiamento di come lavora un graphic designer e di quelle che sono le cose che crea.


In questi ultimi anni la tecnologia è cambiata, e parecchio.

All’inizio del 2010 i computer non erano affatto potenti come ora, specialmente i portatili. I software non permettevano di fare quello che ora si riesce a fare in due click.

Ma, in particolare, all’inizio del 2010, gli smartphone, quelli veri, erano ancora pochi ma iniziavano a diffondersi.

Tutte queste cose, ovviamente, hanno portato a reazioni a catena. Cellulari più potenti hanno portato a nuove app (10 anni fa non esisteva Instagram, per dire) e a nuovi modi di comunicare e di creare elaborati grafici.

Andiamo quindi a vedere, nel dettaglio, quelli che sono stati i cambiamenti più importanti nel graphic design in questi ultimi 10 anni.

Primo grande cambiamento: il web che influenza la grafica

I primi due cambiamenti, sono frutto della stessa causa: il web, e la sua UI (User Interface), ormai, influenzano l’evoluzione del graphic design e non viceversa.

Negli anni ’90 e 2000, agli albori del web, i primi siti riproducevano semplicemente quelli che erano i principi della grafica stampata. Basta vedere com’erano i primi siti di news!


Oggi invece capita molto più spesso il contrario.


1. Con gli smartphone, tutto è diventato responsive (dai siti web, alle fotografie, ai video, ai loghi)

Gli smartphone sono probabilmente il cambiamento tecnologico più influente degli ultimi dieci anni, forse il più importante degli ultimi 30 (cioè da quando c’è internet che secondo me è il più importante della storia dell’umanità).

Quello che ha comportato è stata una rivoluzione nel modo in cui consumiamo le informazioni e i contenuti: su schermi relativamente piccoli. Il problema, però, è che gli stessi contenuti devono poter essere riprodotti anche su schermi enormi come il mio 4k. O su un portatile, o su un tablet o, comunque, su smartphone di mille dimensioni e taglie diverse.

Così, è arrivato il design responsive e cioè siti, immagini ed altri elementi grafici che scalano e si adattano ai vari dispositivi. Se visiti Grafigata.com da computer lo vedi in un modo, se lo visiti da mobile in un altro.

E questo ha influenzato anche la grafica! Ad esempio, nel logo design, le grandi aziende hanno sviluppato identità di brand flessibili, che variano a seconda dello spazio che possono occupare.


2. Siamo passati dallo scheumorfismo, al flat design al semi flat e material design

Negli anni ’90 e 2000, la grafica web riproduceva la realtà. Le interfacce grafiche erano fatte per ricordare cose che già si conoscevano. Le prime grafiche dei primi iPhone erano proprio così. L’app per gli ebook riproduceva una libreria fisica con le mensole, tutte le icone delle app rimandavano agli oggetti fisici da cui erano originate. La app per la radio era una radio e via così.


Questo era lo scheumorfismo.

Ed è stato il trend più influente fino al 2011/2012. Ha influenzato l’illustrazione, la grafica web, la UI e anche il logo design. Era pieno di loghi luccicanti, metallizzati o tendenti al 3D.

Poi è arrivato il Flat Design. Il minimalismo. E tutte le icone delle app sono diventate piatte, 2D, astratte. Perché ormai il mondo mobile e il web erano diventate la realtà e non la scimmiottavano più.


Il Flat Design e la sua ondata di minimalismo estremo, quasi troppo, però è durata poco perché in pochi anni è stata migliorata e trasformata in quella che attualmente è la tendenza principale: il material design o semi-flat design. Cioè un flat design un po’ più realistico. In un vecchissimo video avevo spiegato tutte queste cose qua.

3. È arrivata la UX

Il mestiere del graphic designer in questi 10 anni è cambiato molto. E nello stesso momento sono nate nuove branche del design, come ad esempio lo UX Design, ovvero la progettazione di esperienze utente.

Cosa è la UX

Non che la UX sia nata dal nulla negli ultimi 10 anni, sia chiaro, se ne parla da prima con i termini di Usabilità. Però sicuramente è solo negli ultimi anni che è diventata un settore lavorativo ben definito e completo. Ma la cosa più interessante è secondo me notare quanto i principi e i modi di lavorare nella UX, come ad esempio l’uso dei dati e dei test, stiano cambiando la grafica stessa.

Ad esempio, sempre di più le grandi aziende trovano soluzioni grafiche più adatte facendo degli A/B test (che è una cosa che si fa nella UX, oltre che nel marketing).


Secondo grande cambiamento: la comunicazione social

10 anni fa usavamo solamente Facebook e lo usavamo solo noi “boomer”. Non c’è bisogno certo che sia io a dirti quanto è cambiato nel frattempo il mondo digitale.

Più piattaforme, più persone online, più voci a contendersi l’attenzione. E ovviamente tutto questo ha cambiato RADICALMENTE il modo di comunicare e, quindi, di fare grafica.

4. La grafica usata, in massa, per fare social media marketing

Fino a neanche poi tanto tempo fa, la grafica era qualcosa di principalmente inerente alla stampa. Oggi non è più così.

Una grossa fetta della grafica prodotta oggi (forse addirittura il 90%), viene creata per comunicare online, sui social.

Sono nati addirittura mestieri e agenzie dedicate esclusivamente a quello, come il social media manager o comunque i designer che lavorano esclusivamente sui social.

Questo ha cambiato principalmente il modo in cui concepiamo le grafiche: non più in formati prettamente stampabili come un A4 ma magari nei formati adatti ai social. Come il formato quadrato (1:1) o quello “portrait” (4:5) di Instagram


Gli stessi designer comunicano online e lavorano quasi sempre sul digitale, spesso perdendo o non acquisendo le competenze relative alla stampa.

5. I designer hanno portfolio social (Behance, Instagram, Dribbble)

Se il portfolio cartaceo è ormai quasi del tutto superato ed utilizzato solo in alcuni casi moooolto specifici e quasi più come vezzo progettuale, beh, anche il classico portfolio online su un sito web sembra essere sempre più ignorato.

Negli ultimi anni, piattaforme come Behance in particolare hanno reso molto più accessibile la possibilità di creare il proprio portfolio online.

Assieme a Behance, sono nate anche altre piattaforme di condivisione dei progetti (ma non dei casi studio dettagliati) come Dribbble. E, inoltre, social come Instagram vengono sempre più utilizzati come portfolio dei propri lavori e come pietra angolare della propria comunicazione online.

Tutto ciò ha cambiato enormemente il modo di fare grafica. C’è molta più condivisione e molta più interazione e collaborazione tra i designer. E questo secondo me è un bene.

I lati negativi di questa cosa, invece sono che i designer tendono a creare progetti che funzionino per i social, per la propria audience, per prendere like invece che progetti che soddisfino i propri clienti.

6. Sempre più video, sempre più grafica nei video

I video, negli ultimi anni, sono diventati sempre più diffusi grazie al miglioramento delle connessioni internet globali e alla solidità di piattaforme come YouTube.

Conseguenza di ciò è che molta più grafica viene fatta per il video ed è quindi grafica animata.


Terzo grande cambiamento: risorse più accessibili

I designer oggi hanno la possibilità di accedere ad una quantità di risorse, strumenti ed informazioni che farebbero impallidire un designer di non dico 30 o 40 anni fa ma proprio di 10 anni fa.
Vediamo alcune delle cose che più hanno cambiato secondo me l’accessibilità alle risorse negli ultimi anni.

7. Adobe Creative Cloud diventa abbonamento nel 2011


I software di Adobe sono di gran lunga, adesso come nel 2010, i programmi per fare grafica più diffusi e utilizzati.

Prima del 2011, se volevi utilizzarli, dovevi comprare la licenza del singolo software (o tutti i programmi insieme) a parecchie centinaia di euro. In una botta sola.

Nel 2011, Adobe ha cambiato tutto introducendo l’abbonamento Creative Cloud: un pagamento mensile per accedere a tutti i programmi, costantemente aggiornati e migliorati di anno in anno.

E questo ha cambiato enormemente il livello di accessibilità. Perché, adesso, anche lo studente più squattrinato se li può permettere spalmando la spesa mese per mese.

Non è un caso, infatti, che dal dicembre 2009 al dicembre 2019 il prezzo in borsa di Adobe sia aumentato del 799% circa. È stata una soluzione fenomenale che ha cambiato la grafica.


8. Google Fonts lanciato nel 2010


Spesso si sottovaluta questo evento ma il fatto che oggi chiunque possa utilizzare circa 800 font gratuitamente, sia online che offline, non è mica così scontata!

Nel 2010, infatti, Google lanciò la raccolta Google Fonts, che permetteva di utilizzare gratuitamente su un proprio sito uno tra i primi 19 font resi disponibili. E visto che quei font erano ospitati su una libreria Google, l’utente che visitava quel sito poteva vedere quel font senza che dovesse avercelo installato sul proprio computer. Poi, nel giro di pochi anni, il numero di font aumentò vertiginosamente fino agli attuali circa 800.


9. Interi, enormi, siti web ricoperti di file da scaricare da poter utilizzare facilmente

Oggi lo diamo quasi per scontato: hai bisogno di un mockup, di un font o di una texture? Cerchi su Google, la scarichi gratuitamente e l’acquisti e via.

Ma prima non era affatto così.

Negli ultimi dieci anni sono proliferati siti che raccolgono centinaia di migliaia di risorse per designer. Che siano elementi grafici (mockup, font, pattern, pennelli, ecc), plugin, tutorial o guide informative come qui su Grafigata.

Tutto è alla portata di una ricerca su Google. Ed è stato forse il cambiamento più tangibile per chi lavora tutti i giorni con la grafica.

Quarto grande cambiamento: un mercato del lavoro globale

L’ultimo, grande cambiamento che è avvenuto negli ultimi anni è che il mercato del lavoro, non solo nel settore del design e della grafica, è diventato globale.
Questo ha portato sia risvolti positivi che negativi. Come sempre avviene per qualunque cambiamento.


10. Piattaforme come Fiverr, 99design e Upwork

Internet + Globalizzazione del lavoro = piattaforme per freelancer per offrire i propri servizi.

Sono quindi nate (e si sono diffuse) piattaforme come Fiverr, Upwork o 99design dove, chi ha bisogno di cose come un logo o qualunque servizio che si può fare a distanza, possono trovare freelancer che lo svolgono.

Il problema? È che nel 90% dei casi questi servizi sono a prezzi stracciati (anche 5€ per un logo).

Questo, in questi anni, ha generato un’infinità di polemiche nelle community di designer. Ma la mia “risposta” a questa cosa qua è stata sempre la stessa, questa:
Una previsione per il futuro: Grafica XR


Molto bene, questi sono quelli che, secondo me, sono stati i 10 cambiamenti più influenti nella grafica degli ultimi 10 anni. Ce ne sono stati molti altri ma questi sono quelli che ho individuato io.

Se dovessi fare una previsione su cosa ci aspetta nei prossimi 10 anni e su cosa sarà influente, beh, probabilmente scommetterei sul graphic design nel settore del XR.

XR significa Extended Reality ed è il settore che racchiude la Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata.

Attualmente, in questi settori, siamo ancora agli albori. È come se fossimo negli anni ’90 a parlare di Internet o nel 2007 a parlare dei social. Si intravede il potenziale ma ancora c’è poca sostanza.

Però sono convinto che molto succederà e che la XR cambierà radicalmente la società e quindi anche il mondo del graphic design.


Il logo aziendale rappresenta il volto della tua impresa, e in quanto tale è fondamentale perché definisce la tua identità e i valori aziend...


Il logo aziendale rappresenta il volto della tua impresa, e in quanto tale è fondamentale perché definisce la tua identità e i valori aziendali che vuoi comunicare ai tuoi clienti.

Per essere efficace un logo deve riuscire non soltanto a condensare questi aspetti, ma allo stesso tempo deve essere in grado di imprimersi nella mente dei consumatori in modo da farsi ricordare.

Te lo spieghiamo in questa mini guida alla creazione di un logo aziendale che abbiamo realizzato per te. Continua a leggere!
Perché alcuni loghi “funzionano” meglio di altri?

Basti pensare a Nike, Apple, Mc Donald’s: riesci a visualizzare questi loghi nella tua mente?

Al 90% la risposta è sì. Alcuni loghi infatti restano più impressi nella memoria di altri.

Perché?

E soprattutto quali sono le caratteristiche che permettono a questi loghi di assumere un carattere iconico, tale da restare impressi nella nostra memoria collettiva e farsi riconoscere e ricordare nel tempo?

Per entrare nella mente dei consumatori e diventare un vero e proprio simbolo, un logo deve avere alcune caratteristiche specifiche. Vediamo quali.
3 caratteristiche di un logo efficace
Rappresentativo della tua azienda: in base al settore in cui operi, ci sono delle scelte più o meno obbligate che riguardano forme, immagini e colori. In questo momento agire controtendenza sarebbe una scelta sbagliata: lasciati guidare dagli esperti del settore e affidati a loro.
Chiaro nei suoi intenti comunicativi: il tuo logo deve essere in grado di evocare in maniera chiara i valori più importanti per il tuo brand. Ad esempio, il logo di Nike non trasmette una sensazione di velocità e immediatezza?
Unico e personalizzato: prendere spunto dagli altri, soprattutto dai più grandi, va bene, ma ricorda che i grandi artisti non copiano, rubano. Lasciati ispirare dal lavoro altrui, ma fai in modo che il tuo logo sia assolutamente unico e irripetibile!
Logo gratis? No grazie!


Per tutti questi motivi, pensare di creare il tuo logo gratis è una vera utopia, nonché un errore.

Se sei all’inizio della tua attività, soprattutto se intendi investire sul web, avere un logo disegnato esclusivamente per te, che sia rappresentativo della tua azienda e che soprattutto racchiuda in sé tutti gli elementi di cui ti abbiamo parlato, è di importanza fondamentale.

L’investimento per la creazione del tuo logo aziendale è uno dei più importanti nella fase di lancio – ma anche in quella di restyling – del tuo marchio: assicurati di aver stanziato un budget congruo e non lesinare. Assicurati anche di affidarti a dei veri professionisti per un risultato soddisfacente e che venga davvero incontro alle tue esigenze.
Logo aziendale e neuromarketing

Secondo diversi studi che sono stati condotti nel tempo, i loghi hanno il potere di agire in maniera significativa attivando diverse aree del nostro cervello. Le ricerche effettuate su quest’argomento nell’ambito del neuromarketing hanno dato risultati interessanti, dimostrando che:Il riconoscimento di un logo attiva le stesse aree del cervello che si attivano durante il riconoscimento di un volto umano: il logo quindi è davvero il volto della tua azienda
I loghi di brand famosi sono in grado di attivare nel cervello aree associate alla memoria, anche autobiografica, al significato e all’auto-conoscenza: questo vuol dire che le persone associano i brand a momenti della loro vita e ad aspetti specifici della loro personalità
A seconda della loro forma, i loghi sono in grado di influenzare il comportamento delle persone: ad esempio studi hanno dimostrato che il logo di Apple induce in chi lo vede risposte più creative rispetto ad altri loghi

Ecco perché il logo aziendale è così importante!

Una volta che avrai scelto l’agenzia alla quale affidarti, dovrai dare ai professionisti che disegneranno il tuo logo delle linee guida per orientarsi: ecco alcuni spunti su cui riflettere.
Stile grafico e scelta dei colori

Lo stile grafico del tuo logo dovrà essere congruente con l’immagine che vuoi dare alla tua azienda: un brand che vende arredamento shabby non avrà lo stesso logo di un brand del settore tecnologico, mentre un’azienda che vende servizi avrà un logo ancora diverso, non credi?

In generale ti consigliamo di preferire uno stile minimal per evitare un effetto “pacchiano”. Nel design, come nella moda, vale il motto “less is more”.



La scelta dello stile grafico è fondamentale e viene prima di quella dei colori: in bianco e nero avrai la possibilità di apprezzare meglio le forme e capire se il logo ti piace o no. Una volta scelta la forma del tuo logo potrai inserire i colori: lasciati consigliare dai professionisti ai quali ti sei affidato e ricorda che ogni colore trasmette una sensazione e attiva una specifica area del cervello.

Logo e logotipo

Pensa anche a un payoff e a una versione “abbreviata” del tuo logo: il payoff è quel piccolo slogan che accompagna il nome del tuo brand e che ha il compito di rafforzare il messaggio e esplicitare a parole il significato del tuo logo: frasi come “Impossible is nothing”, “Dove c’è Barilla c’è casa”, e “Think different” vi dicono qualcosa?

La versione “corta” del tuo logo può essere costituita dal solo elemento simbolico o dalla riduzione del nome del brand a una o due lettere.

Il logo è l’elemento grafico, il disegno per così dire, mentre il logotipo è composto da lettere: puoi scegliere di utilizzare un font già esistente per scrivere il nome del tuo brand oppure decidere di far realizzare un logotipo personalizzato.

Qualunque sia la tua scelta ti consigliamo di scegliere per il payoff un font diverso da quella principale, in modo da creare un’alternanza che non stanchi l’occhio.

Ora sei pronto a far realizzare il tuo logo professionale: se cerchi il professionista giusto per te, puoi  contattarmi e richiedere un preventivo.

La versione “corta” del tuo logo può essere costituita dal solo elemento simbolico o dalla riduzione del nome del brand a una o due lettere.
Il Payoff e sintesi del logo

Pensa anche a un payoff e a una sintesi del tuo logo: il payoff è la promessa del brand al pubblico che accompagna il nome del tuo brand e che ha il compito di rafforzare il messaggio e esplicitare a parole il significato del tuo logo: frasi come “Impossible is nothing”, “Dove c’è Barilla c’è casa”, e “Think different” vi dicono qualcosa?


Stabilire con esattezza quanto costi la realizzazione di un logo è un’operazione delicata e complessa, ragion per cui molte aziende e profes...


Stabilire con esattezza quanto costi la realizzazione di un logo è un’operazione delicata e complessa, ragion per cui molte aziende e professionisti si pongono sempre la stessa domanda: quanto è giusto investire per un logo? La domanda è lecita, ed è corretto saper definire il budget da destinare al proprio logo aziendale, ma, prima di fare ciò, bisogna comprendere che lavoro si cela dietro alla progettazione di un logo, per poter stabilire una somma consona. Dunque: quanto costa un logo?

Partiamo dall’inizio.


Il compito di un logo aziendale è quello di comunicare ai tuoi possibili clienti chi sei, come lavori e come ti interfaccerai con loro. Non è compito del logo dire esattamente cosa fai, piuttosto dovrà dire come lo fai. Citando Wikipedia: “un logo permette di riconoscere l’azienda a cui si riferisce con effetto quasi immediato. Compito del logo è quello di ispirare fiducia e superiorità rispetto a un altro marchio.”

Ti lascio intuire, perciò, l’importanza di avere un buon logo che rappresenti in toto la mission e il carattere della tua azienda, nonché la difficoltà per un designer di sintetizzare tutto questo in poche forme semplici e memorabili.

Cosa determina il prezzo di un logo?
Il tempo di esecuzione dei lavori


Il primo elemento da considerare è quanto tempo il designer investirà nel progetto. Il designer, come ogni altro professionista, vende il suo tempo. In fase di preventivo, infatti, il grafico valuterà le tue esigenze, il numero di bozze che dovrà preparare, la difficoltà del concept, la deadline (ovvero la scadenza entro il quale il progetto andrà consegnato) e altri parametri che ritiene indispensabili, ipotizzando dei tempi di lavoro e tenendone conto per stabilire il prezzo.
Piccola azienda o multinazionale?

Se hai bisogno di un logo contattami


Il secondo elemento è il livello dell’azienda che lo chiede. Maggiore è il livello, maggiore saranno le aspettative e le pressioni a cui il designer verrà sottoposto. C’è differenza se a chiedere il logo è il fruttivendolo sotto casa o McDonald’s.

L’esperienza del Designer
Il valore che il designer fornirà all’azienda è il terzo elemento che determina il prezzo.

Mi spiego meglio.

Più il designer è esperto e competente, maggiore sarà l’incidenza di questo terzo elemento nella preventivazione del costo, perché maggiore sarà il valore che darà alla tua azienda.

Per valore si intende quello percepito dai potenziali clienti che, grazie al logo (che è il volto dell’azienda) decideranno se fidarsi o meno del vostro brand. Maggiore sarà l’esperienza del designer, maggiore sarà la sua capacità di ideare un logo capace di adattarsi proficuamente a tutti i progetti aziendali; ragion per cui un designer meno esperto, inconsapevole delle sue capacità e incerto sul da farsi, offrirà delle tariffe più basse, rispetto ad un designer di grande esperienza. Il designer esperto, infatti, saprà analizzare meglio il vostro mercato, i vostri competitor, i vostri clienti tipo e saprà indirizzarvi per la strada che vi farà generare più vendite e, quindi, più guadagni.
Parliamo di numeri concreti

Secondo varie statistiche, il costo medio in Italia di un logo professionale, corredato da normativa grafica, progetti geometrici e tutto quanto a regola d’arte è di € 400/500, mentre il prezzo più alto è di € 7.000/10.000.

Come vedi la differenza tra il prezzo medio e quello più alto è abissale. C’è da dire che si trova anche chi è disposto a lavorare per molto meno (il prezzo più basso si attesta attorno a € 25,00), ma, sotto i 300 euro è elevata la possibilità di trovare o uno studente appena uscito da qualche accademia con la necessità di far curriculum e acquisire esperienza (dunque l’elemento VALORE incide veramente pochissimo sul prezzo) o, più probabilmente, si tratta di un “appassionato” che prenderà qualche loghetto da internet, lo editerà e ve lo rivenderà: questo vi farà spendere dei soldi senza nessun genere di ritorno, né economico, né d’immagine, perché sono loghi che potrebbero utilizzare in tantissimi e non ti differenzieranno, né, tantomeno, rappresenteranno i valori e il carattere aziendale.
Conclusioni

Come abbiamo potuto notare, anche grazie alle statistiche reali di ciò che avviene sul territorio nazionale, di sicuro, per un logo, bisogna preparare un budget, secondo le proprie esigenze, non inferiore a 400 euro, per avere un lavoro fatto bene, intorno agli 800/1000 per avere un lavoro di qualità, probabilmente cifre superiori per avere un lavoro eccellente di una certa caratura.

Ci sono grafici e designer di ogni tipo, che lavorano ad ore o a forfait, che costano poco o tanto. Insomma, per ogni budget non sarà difficile trovare qualcuno che possa assumere l’incarico.

Attenzione, però: il budget non deve fungere da cartina tornasole, perché a parità di budget troverai chi farà un lavoro eccellente e chi ti farà un “logo in word”, con tanto di clipart in pieno stile trash anni ’90.

Dunque dai sempre un’occhiata al portfolio del grafico (ogni grafico ha un suo stile e questo deve piacerti), contattalo, discuti con lui, chiedi informazioni ed esperienze reali. Confronta tutto. Poi decidi con chi collaborare.